Sindrome di Kallmann

 DEFINIZIONE

La sindrome di Kallmann è una patologia di natura genetica tipicamente caratterizzata dall’associazione di ipogonadismo, quindi ridotto sviluppo genitale, e assenza di pubertà, e anosmia, cioè incapacità a percepire gli odori.

Sinonimi: Sindrome di De Morsier, Displasia olfatto-genitale, Ipogonadismo ipogonadotropo con anosmia

EPIDEMIOLOGIA

È una malattia che colpisce entrambi i sessi, ma è meno rara negli uomini.

Pubblicità

Negli uomini l’incidenza è di 1/10.000, nelle donne è di 1/50.000.

EZIOLOGIA E PATOGENESI

Della Sindrome di Kalmann si conoscono 3 forme, legate al tipo di trasmissione genetica:

  • legata al cromosoma X,
  • autosomica dominante,
  • autosomica recessiva.

La forma legata al cromosoma X sarebbe dovuta all’alterazione del gene KAL1, localizzato sul cromosoma X e che codifica per una proteina che svolge un ruolo fondamentale durante la vita embrionale nel guidare la migrazione dei neuroni che in seguito produrranno le gonadotropine ipotalamiche o che formeranno i nervi olfattori.

La forma autosomica dominante sarebbe dovuta all’alterazione del gene KAL2 che codifica per un recettore cellulare del fattore di crescita dei fibroblasti.

In ogni caso si produce una alterazione dello sviluppo del nervo olfattorio e dei centri nervosi ipotalamici deputati alla produzione di GnRH.

QUADRO CLINICO

L’assenza dell’ormone GnRH provoca la mancata induzione di produzione degli ormoni ipofisari LH ed FSH; lo sviluppo sessuale rallenterà fino a fermarsi e si manifesteranno i segni clinici della sindrome:

  1. nel giovane maschio pene di dimensioni ridotte (micropene), a volta criptorchidismo (la mancata discesa dei testicoli nello scroto); in assenza di trattamento adeguato si può instaurare una struttura fisica eunucoide;
  2. nella donna non si avrà il menarca;
  3. costante in entrambi i sessi e la sterilità.

Caratteristica che distingue la sindrome di Kalmann da altre è la già riferita anosmia, a volte iposmia.

Nella forma legata al cromosoma X il quadro clinico può arricchirsi con aplasia renale (mancato sviluppo dei reni) o turbe neurologiche del movimento coordinato degli arti superiori, le sincinesie.

Pubblicità

Ancora, più raramente, possono associarsi palatoschisi, schisi labiale laterale, agenesia dentaria, sindrome cerebellare, atresia coanale, sordità percettiva.

DIAGNOSI

Il sospetto diagnostico di sindrome di Kallmann è indotto dall’associazione di anosmia ed ipogonadismo ipogonadotropo (cioè da ridotta o mancato stimolo da parte dell’ormone ipotalamico)

L’anosmia o ipoosmia può essere individuata o dimostrata tramite appositi test olfattometrici; molto utili la valutazione dei livelli di ormoni LH ed FSH, bassi nella sindrome, che si elevano con un test di stimolazione con GnRH.

Esami di RMN potranno poi dimostrare una ipoplasia (minore sviluppo) dei bulbi e dei tratti olfattori.

Possibile anche lo screening del gene KAL1

TERAPIA

La terapia consiste nella somministrazione degli ormoni mancanti, quindi gonadotropine o testosterone negli uomini, ed estrogeni e progesterone nelle donne. In un primo momento l’obiettivo sarà il raggiungimento di un soddisfacente sviluppo puberale, ma poi la terapia dovrà essere continuata per tutta la vita.

Nel giovane maschio, se si opta per la terapia con GnRh o con gonadotropine sintetiche al fine di ripristinare anche la fertilità, le modalità di assunzione sono variabili e dipendono dalla sostanza utilizzata.

Il GnRh deve essere somministrato in piccoli boli ogni 2 ore per via sottocutanea; in questo caso si utilizza una pompa simile a quella per l’infusione dell’insulina, opportunamente programmata e che viene indossata permanentemente dal paziente. Questa terapia può correggere anche il criptorchidismo. Le gonadotropine vengono invece somministrate ogni 2-3 giorni. Dopo alcuni mesi di terapia si noterà la produzione di una sufficiente quantità di spermatozoi da parte dei testicoli.

Nella giovane femmina, sempre se si vuole mantenere un adeguata fertilità, la stimolazione ovarica segue lo stesso schema utilizzato nel caso dei protocolli di fertilizzazione in vitro (FIVET).

Se la fertilità non è desiderata la terapia dell’ipogonadismo è quella sostitutiva con preparati a base di testosterone nel maschio (per via iniettiva o transdermica) e di estroprogestinici nella femmina (per via orale o transdermica).


Testi consigliati:

Principi di medicina interna 20 ed. Copertina rigida – 11 gennaio 2021 di Harrison

AMAZON: principi di medicina interna XX edizione, copertina rigida- Harrison


 La sindrome di Kallmann sul PubMed ==> da QUI

Per informazioni su “malattie rare” ed invalidità o legge 104/92 leggi questo articolo.

Dott. Salvatore Nicolosi


Pubblicità