RITUXIMAB – MABTHERA


pubblicato il 06/05/2012: ultima revisione: 21/11/2023


nome commerciale e formulazioni:

  • MabThera 500 mg (10 mg/ml) concentrato per soluzione per infusione
  • MabThera 100 mg (10 mg/ml) concentrato per soluzione per infusione

Il rituximab è un anticorpo monoclonale chimerico murino/umano ottenuto con tecniche di ingegneria genetica, costituito da una immunoglobulina glicosilata con le regioni costanti IgG1 di origine umana e con le sequenze della regione variabile della catena leggera e della catena pesante di origine murina.
L’anticorpo viene prodotto utilizzando una coltura di cellule di mammifero in sospensione (ovariche di Hamster Cinese) e purificato con cromatografia affine e scambio ionico, incluse procedure specifiche di inattivazione e rimozione virale.


SCHEDA TECNICA  MABTHERA (RCP)  (fonte: EMA 21/11/2023)


Sintesi di MabThera e perché è autorizzato nell’Unione europea (UE)

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INDICAZIONI:

MabThera è indicato negli adulti per le seguenti indicazioni:

  • Linfoma non-Hodgkin (LNH)

MabThera è indicato per il trattamento di pazienti affetti da linfoma follicolare in III-IV stadio precedentemente non trattati, in associazione a chemioterapia.

La terapia di mantenimento con MabThera è indicata per il trattamento di pazienti con linfoma follicolare che rispondono a terapia di induzione.

MabThera in monoterapia è indicato per il trattamento di pazienti con linfoma follicolare in III-IV stadio che sono chemioresistenti o sono in seconda o successiva ricaduta dopo chemioterapia.

MabThera è indicato per il trattamento di pazienti affetti da linfoma non-Hodgkin, CD20 positivo, diffuso a grandi cellule B, in associazione a chemioterapia CHOP (ciclofosfamide, doxorubicina, vincristina, prednisolone).

MabThera in associazione a chemioterapia è indicato per il trattamento di pazienti pediatrici (di età compresa tra ≥ 6 mesi e < 18 anni) con linfoma diffuso a grandi cellule B (DLBCL) CD20 positivo, linfoma di Burkitt (BL)/leucemia di Burkitt (leucemia acuta a cellule B mature; BAL) o linfoma simil-Burkitt (BLL) in stadio avanzato precedentemente non trattato.

  • Leucemia linfatica cronica (LLC)

MabThera in associazione a chemioterapia è indicato per il trattamento di pazienti con leucemia linfatica cronica (LLC) precedentemente non trattata e recidiva/refrattaria. Sono disponibili solo dati limitati sull’efficacia e la sicurezza per pazienti precedentemente trattati con anticorpi monoclonali, incluso MabThera, o per pazienti refrattari a un trattamento precedente con MabThera più chemioterapia.
Vedere paragrafo 5.1 dell’RCP per ulteriori informazioni.

  • Artrite reumatoide

MabThera in associazione a metotressato è indicato per il trattamento dell’artrite reumatoide attiva di grado severo in pazienti adulti che hanno mostrato un’inadeguata risposta o un’intolleranza ad altri farmaci antireumatici modificanti la malattia (DMARD), comprendenti uno o più inibitori del fattore di necrosi tumorale (TNF).
MabThera ha mostrato di ridurre la percentuale di progressione del danno articolare, come valutato mediante raggi X e di migliorare le funzioni fisiche, quando somministrato in associazione a metotressato.

  • Granulomatosi con poliangite e poliangite microscopica

MabThera in associazione con glucocorticoidi è indicato per il trattamento di pazienti adulti con granulomatosi con poliangite (di Wegener) (GPA) e poliangite microscopica (MPA) attiva di grado severo.
MabThera in associazione con glucocorticoidi è indicato per l’induzione della remissione in pazienti pediatrici (di età ≥ 2 e < 18 anni) con GPA (di Wegener) e MPA attiva di grado severo.

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  • Pemfigo volgare

MabThera è indicato per il trattamento di pazienti con pemfigo volgare (PV) da moderato a severo.

Trattamento di pazienti affetti da pemfigo grave e refrattario ai comuni trattamenti immunosoppressivi, nel rispetto delle condizioni per esso indicate nell’allegato 1 della determinazione AIFA del 20/11/2012 (da QUI l’allegato 1)

Trattamento della crioglobulinemia mista HCV-correlata refrattaria alla terapia antivirale, crioglobulinemia mista HCV-correlata con gravi manifestazioni sistemiche, crioglobulinemia HCV-negativa, nel rispetto delle condizioni per esso indicate nell’allegato 1 della determinazione AIFA del 18/01/2014

Trattamento della «neuromielite ottica», nel rispetto delle condizioni per esso indicate nellallegato 1 che fa parte integrante della determinazione AIFA del 23 febbraio 2018

Trattamento della nefropatia membranosa primitiva nel rispetto delle condizioni per esso indicate nell’allegato che fa parte integrante della determina AIFA n. 322 del 30/12/2020


CONTROINDICAZIONI

  • Controindicazioni all’uso nel linfoma non-Hodgkin e nella leucemia linfatica cronica
  • Ipersensibilità al principio attivo, alle proteine di origine murina o ad uno qualsiasi degli altri eccipienti elencati al paragrafo 6.1 dell’RCP.
  • Infezioni attive, severe (vedere paragrafo 4.4 dell’RCP).
  • Pazienti in uno stato di immunocompromissione severa.
  • Controindicazioni all’uso nell’artrite reumatoide, nella granulomatosi con poliangite, nella poliangite microscopica e nel pemfigo volgare
  • Ipersensibilità al principio attivo, alle proteine di origine murina o ad uno qualsiasi degli altri eccipienti elencati al paragrafo 6.1 dell’RCP,
  • Infezioni attive, severe (vedere paragrafo 4.4 dell’RCP).
  • Pazienti in uno stato di immunocompromissione severa.
  • Scompenso cardiaco severo (classe IV New York Heart Association) o malattia cardiaca severa e non controllata (vedere paragrafo 4.4 dell’RCP per altri disordini cardiaci).

MECCANISMO D’AZIONE

Rituximab si lega in modo specifico all’antigene transmembranico CD20, una fosfoproteina non glicosilata, che si trova sui linfociti pre-B e sui linfociti B maturi. L’antigene viene espresso su oltre il 95 % di tutti i linfomi non-Hodgkin a cellule B (LNH).

Il CD20 si ritrova nelle cellule B normali e neoplastiche, ma non sulle cellule staminali emopoietiche, sulle cellule pro-B, sulle plasmacellule normali o su altri tessuti normali. L’antigene non viene internalizzato dopo legame anticorpale e non viene disseminato dalla superficie cellulare. Il CD20 non circola nel sangue come antigene libero e quindi non compete con il legame degli anticorpi.

Il dominio Fab del rituximab si lega all’antigene CD20 sui linfociti B e il dominio Fc può attivare le funzioni effettrici del sistema immunitario con lo scopo di provocare la lisi delle cellule B. I meccanismi possibili della lisi cellulare mediata dall’effettore comprendono la citotossicità complemento-dipendente (CDC) attraverso il legame con il C1q e la citotossicità cellulare anticorpodipendente (ADCC) mediata da uno o più recettori Fcγ sulla superficie di granulociti, macrofagi e cellule NK. È stato anche dimostrato che il legame del rituximab all’antigene CD20 sui linfociti B induce la morte cellulare per apoptosi.

La conta delle cellule B periferiche è scesa al di sotto dei valori normali successivamente alla somministrazione della prima dose di MabThera. Nei pazienti trattati per tumori ematologici, il ripristino delle cellule B è iniziato entro 6 mesi dal trattamento e generalmente ritorna ai livelli di normalità entro 12 mesi dopo il completamento della terapia, sebbene in alcuni pazienti il recupero può essere più lungo (con una mediana di recupero di 23 mesi dopo la terapia di induzione).

Nei pazienti con artrite reumatoide, la deplezione immediata delle cellule B nel sangue periferico è stata osservata in seguito a due infusioni da 1000 mg ciascuna di MabThera, separate da un intervallo di 14 giorni. La conta periferica delle cellule B inizia ad aumentare dalla settimana 24 e segnali di ripristino si osservano nella maggior parte dei pazienti dalla settimana 40, sia quando MabThera è somministrato in monoterapia, sia quando è somministrato in associazione a metotrexato.

Una piccola percentuale di pazienti ha manifestato una deplezione prolungata delle cellule B periferiche per 2 anni od oltre dopo l’ultima dose di MabThera. Nei pazienti con GPA o MPA, il numero delle cellule B del sangue periferico si è ridotto a <10 cellule/μL dopo due infusioni settimanali di rituximab 375 mg/m2, ed è rimasto a questo livello nella maggior parte dei pazienti fino al time point di 6 mesi. La maggior parte dei pazienti (81%) ha mostrato segni di ricostituzione delle cellule B con conta > 10 cellule/μL entro 12 mesi, raggiungendo l’87% dei pazienti entro il mese 18.

(fonte: RCP)


Rituximab su PubMed==> da QUI

Rituximab sul sito della FDA ==> da QUI

Rituximab sul sito della Cochrane Library ==> da QUI


 Determina AIFA 3 ottobre 2009Condizioni: ai fini delle prescrizioni a carico del SSN, i centri utilizzatori dovranno compilare la scheda raccolta dati informatizzata di arruolamento che indica i pazienti eleggibili e la scheda di follow-up e applicare le altre condizioni negoziali secondo le indicazioni pubblicate sul sito http://monitoraggio-farmaci.agenziafarmaco.it, categoria Antineoplastici, che costituiscono parte integrante della presente determinazione.”


Nota Informativa Importante dell’AIFA su MabThera (Rituximab) (12/04/2013):
Comunicazione diretta agli operatori sanitari sulla correlazione di MabThera® (rituximab) con la Necrolisi Epidermica Tossica e la Sindrome di Stevens-Johnson

… In sintesi

  • Casi molto rari di reazioni cutanee gravi quali la Necrolisi Epidermica Tossica (NET) e la Sindrome di Stevens-Johnson sono stati segnalati in pazienti con malattie autoimmuni. Tra questi è compreso anche un caso di Necrolisi Epidermica Tossica (NET) con esito fatale.
  • Reazioni cutanee bollose gravi, compresi casi fatali di Necrolisi Epidermica Tossica (NET), sono state segnalate molto raramente in pazienti affetti da neoplasie ematologiche. Questa informazione è già compresa nel Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto di MabThera
  • In caso di comparsa di reazioni cutanee gravi, il trattamento con MabThera deve essere interrotto definitivamente.

Ulteriori informazioni sulla sicurezza
I casi di Necrolisi Epidermica Tossica (NET) e di Sindrome di Stevens-Johnson in pazienti con malattie autoimmuni sono stati segnalati in occasione sia della prima infusione che di quelle successive. Alcuni dei casi si sono verificati nel giorno della somministrazione o entro qualche giorno dalla somministrazione. In altri casi, l’evento si è verificato qualche settimana o fino a quattro mesi dopo la somministrazione della dose.

Quattro dei casi osservati in pazienti con malattie autoimmuni hanno presentato una stretta correlazione temporale con la somministrazione di MabThera (nel giorno della somministrazione o nel giorno successivo) e uno dei casi di necrolisi epidermica tossica ha avuto esito fatale.
In numerosi dei casi verificatisi in pazienti con malattie autoimmuni, la terapia con MabThera era somministrata in concomitanza con trattamenti noti per essere in qualche modo correlati alla necrolisi epidermica tossica (NET) e alla Sindrome di Stevens-Johnson. ...”

Per l’informativa integrale in formato PDF ==> da QUI


Nota Informativa Importante dell’AIFA su MabThera (Rituximab) (05/08/2011):

“…

  • Sono stati riportati casi di reazioni fatali correlate all’ infusione in pazienti con artrite reumatoide trattati con rituximab nella fase post-maketing.
  • La premedicazione con 100 mg di metilprednisolone deve essere completata 30 minuti prima dell’inizio della somministrazione di MabThera ed una premedicazione con analgesici/antipiretici (es. paracetamolo) ed un farmaco antistaminico (es. difenidramina) deve sempre essere somministrata prima di ciascuna infusione di rituximab.
  • I pazienti con comorbidità cardiache pregresse ed i pazienti che hanno manifestato precedenti reazioni avverse di natura cardiopolmonare devono essere strettamente monitorati.
  • Se dovesse verificarsi anafilassi o qualsiasi altra manifestazione grave di ipersensibilità/reazione infusionale;
  1. la somministrazione di rituximab deve essere interrotta immediatamente e
  2. devono essere intraprese le appropriate contromisure mediche

Le informazioni contenute in questo comunicato sono state concordate con l’ European Medicines Agency (EMA).

Ulteriori Informazioni sulle problematiche di sicurezza Gli studi clinici nell’AR hanno mostrato che le più frequenti reazioni avverse associate al trattamento con MabThera sono le reazioni correlate all’infusione. Il meccanismo di queste reazioni non è stato chiarito completamente. Tuttavia, la maggior parte dei casi si verifica durante la prima infusione, fa presupporre ad una reazione da rilascio di citochine, piuttosto che una ipersensibilità mediata da IgE. Solitamente la reazione si verifica nell’arco delle prime 2 ore. Nuove informazioni disponibili dimostrano che le reazioni correlate all’ infusione possono essere fatali in casi rari. I casi con un esito fatale sono stati riportati sia con il primo utilizzo del farmaco sia con infusioni successive. …


 Nota Informativa Importante AIFA su Mabthera (rituximab) (09/11/2009):” … Nel settembre 2009 è stato riportato un caso con esito fatale di leucoencefalopatia multifocale progressiva (PML) in un paziente con artrite reumatoide (AR) non trattato precedentemente con metotressato o con anti TNF. Questo rappresenta il terzo caso di PML riscontrato in pazienti con AR che hanno ricevuto Mabthera. Altri casi di PML sono stati riscontrati in pazienti con altre malattie autoimmuni trattati con Mabthera.

  • I medici devono essere informati che la PML (che è solitamente fatale) è stata riscontrata in un paziente in trattamento con MabThera con nessun altro fattore di rischio
  • I medici devono quindi ricordare che MabThera non è indicato come trattamento in prima linea nell’ AR

Ulteriori informazioni sulla sicurezza
La PML è una patologia demielinizzante del sistema nervoso centrale rara e progressiva, che generalmente porta a morte o invalidità grave. La PML è causata dall’attivazione del virus JC. Il virus JC risiede in forma latente nel 40-80% di adulti sani. I fattori che portano all’attivazione dell’infezione latente non sono ancora pienamente compresi. La PML è stata riscontrata in pazienti HIV-positivi, in pazienti oncologici immunosoppressi, nei pazienti sottoposti a trapianto e in pazienti affetti da malattie autoimmuni in assenza di trattamento con MabThera. Non esistono interventi noti che possano prevenire in maniera affidabile o trattare adeguatamente la PML.

E’ stato riportato un terzo caso di (PML) in un paziente affetto da artrite reumatoide trattato con MabThera. Si è verificato in una donna di 73 anni con diagnosi di artrite reumatoide sieronegativa da 3 anni. I trattamenti per l’artrite reumatoide concomitanti e/o precedenti includono leflunomide, idrossiclorochina e prednisone.

In anamnesi anche ipertensione, ipotiroidismo, osteoporosi, bronchite ricorrente e un evento cerebrovascolare. Nel febbraio 2009, si è sottoposta ad un ciclo di MabThera (1000 mg somministrati a due settimane di distanza). Ha sviluppato disestesie ed atassia 4-6 mesi dopo il trattamento con MabThera. La PML è stata diagnosticata sulla base di sintomi clinici, risultati della RMN e rilevazione del DNA del virus JC nel liquor cerebrospinale mediante PCR.
Si tratta del primo caso di PML in un paziente con artrite reumatoide trattato con MabThera, che non avesse precedentemente ricevuto trattamento con metotressato o un antagonista del TNF.

In precedenza erano stati riportati 2 casi fatali di PML confermata in pazienti con artrite reumatoide trattati con MabThera. Tali casi interessavano una donna di 51 anni e una donna di 73 anni con possibili fattori di rischio per lo sviluppo della PML, incluso tumore maligno orofaringeo trattato con chemioterapia e radioterapia e/o linfopenia di lunga durata precedenti o concomitanti al trattamento con MabThera.

Approssimativamente 100.000 pazienti con AR sono stati esposti a MabThera.
Il meccanismo potenziale di MabThera nello sviluppo della PML non è chiaro.
MabThera (rituximab) è un anticorpo monoclonale che ha come bersaglio l’antigene CD20, presente sulla superficie dei linfociti B normali e neoplastici ed è indicato per il trattamento di varie malattie oltre alla AR (si veda il Riassunto delle caratteristiche del prodotto). …


Altre NOTE INFORMATIVE IMPORTANTI DELL’AIFA SU MABTHERA DA QUI


COSTO:

  • MabThera 500 mg (10 mg/ml) concentrato per soluzione per infusione 1 fiala 50 ml : € 2.175,78
  • MabThera 100 mg (10 mg/ml) concentrato per soluzione per infusione 2 fiale 10 ml: € 870,48

 Regime di fornitura e classe: uso ospedaliero – H


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