Le ghiandole di Bartolini, due formazioni ghiandolari poste nella regione vulvare all’interno delle grandi labbra, sono dotate di un dotto escretore posto in vicinanza della cosiddetta “fossa navicolare”, in pratica nella porzione posteriore, e secernono un liquido leggermente vischioso.

La cisti della ghiandola del Bartolini deriva dalla dilatazione del dotto escretore della ghiandola di Bartolini per la sua ostruzione. Le possibili cause di ostruzione del dotto e quindi di formazione della cisti, sono piuttosto numerose e si va da processi infettivi-infiammatori a lesioni post-traumatiche, tipicamente il trauma ostetrico.

Si localizza nella porzione posteriore del grande labbro, più spesso è unica ma a volte può essere bilaterale; è generalmente tondeggiante, ma a volte la forma può essere irregolare per la presenza di propagini e tende a svilupparsi verso l’interno del grande labbro; la consistenza alla palpazione è teso-elastica.

Il diametro varia mediamente da 1 cm fino a 4 cm, ma sono state descritte cisti anche di 10 cm di diametro. Non è infrequente una certa oscillazione delle dimensioni e a volte può aversi l’impressione di un suo riassorbimento, salvo poi aversi la ricomparsa.

Da un punto di vista anatomo-patologico esistono forme uniloculari o pluriloculari.

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SINTOMATOLOGIA

Se è piccola può essere asintomatica, se di dimensioni maggiori può dare sensazione di corpo estraneo, di tensione, fino a difficoltà al coito e addirittura alla deambulazione. Anche la minzione può diventare difficoltosa.

COMPLICANZE

L’nfezione della cisti può provocare veri e propri ascessi, con possibile fistolizzazione esterna e in questo caso compaiono dolore e, a volte, febbre.

DIAGNOSI

Generalmente è piuttosto facile a causa della tipica deformazione del profilo delle grandi labbra associata alla sensazione palpatoria di formazione teso-elastica rotondeggiante.

La diagnosi differenziale va fatta con le cisti del dotto di Malpighi Gartner o cisti mesonefritiche e con le cisti del canale di Nuck.

TERAPIA

La terapia è chirurgica e prevede l’asportazione della cisti di Bartolini; in caso di ascessualizzazione viene consigliato invece di procedere ad incisione per il drenaggio dell’ascesso e marsupializzazione.

La cisti della ghiandola di Bartolini su PubMed ==> da QUI

Dott. Salvatore Nicolosi

Medico di Medicina Generale convenzionato con il S.S.N.


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